RINOFIMA: CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTI CHIRURGICI

Menù

Il rinofima è una malattia che colpisce la cute del naso. Una condizione secondaria alla rosacea chiamata anche acne rosacea. Le cause specifiche non sono ancora del tutto note, ma è certo che trascurare la rosacea porta senz’altro al rinofima. La patologia è diagnosticata in modo piuttosto semplice e veloce. Basta, infatti, un esame obiettivo per rendersi conto della situazione. La malattia si manifesta in modo piuttosto evidente e il naso presenta un aspetto molto alterato. Dallo stadio di avanzamento della patologia dipende la tipologia di trattamento a cui è possibile ricorrere. Ad esempio, in presenza di un rinofima iniziale è possibile che i medici optino per una terapia farmacologica. In altre circostanze, quando ad esempio il rinofima si trova a uno stato molto più avanzato, i dottori potrebbero decidere di optare direttamente per la chirurgia attraverso l'intervento di rinoplastica.

Rinofima: cos’è e come si presenta

In alcuni casi quando la rosacea si trova a uno stato particolarmente avanzato o non è trattata correttamente può manifestarsi la condizione del rinofima. La malattia interessa la cute del naso che appare ingrossato e arrossato, una condizione secondaria alla malattia grave della rosacea. L'aspetto del naso è fortemente alterato, risulta bulboso e irregolare con un’anomala colorazione che verte tra il rosso e il violaceo. I pori risultano molto dilatati la pelle e ispessita è la superficie e ruvida. Dalle ghiandole sebacee della pelle è emessa costantemente una secrezione oleosa atipica.

Il rinofima affligge soprattutto la popolazione maschile anche se si tratta di una condizione particolarmente rara. È conosciuta anche come malattia del naso a patata, uno dei sette tipi di naso più comuni al mondo. Un termine alquanto ambiguo che serve a definire anche i nasi che presentano una particolare peculiarità somatica dalla punta tondeggiante e cartilagini alari marcate.

Rinofima naso: le cause

Le cause del rinofima non sono ancora del tutto chiare. La patologia è comunque legata a una rosacea trascurata o trattata in modo non corretto. Diverse le ipotesi sulla natura della malattia. Una delle teorie maggiormente accreditate vede il manifestarsi della patologia in seguito a una dilatazione dei vasi sanguigni che porta a un ispessimento della cute del naso. Un altro studio invece attribuisce l'insorgere della malattia all'instabilità dei vasi sanguigni nasali. La perdita anomala di liquido nei tessuti circostanti, un successivo stato infiammatorio e la formazione di tessuto cicatriziale porterebbero alla creazione delle condizioni ideali alla formazione del rinofima.

Qualunque sia la causa reale è certo che la patologia è legata alla presenza di rosacea. Per capire meglio di cosa si tratta è importante quindi conoscere cos'è e quali sono i sintomi più comuni di questa malattia.

Rosacea Naso: cos’è, sintomi e trattamenti

L'acne rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle. Colpisce in modo particolare il viso, soprattutto nella zona centrale, naso e guance. Le cause scatenanti della rosacea rimangono ancora oscure. Esistono varie teorie più o meno attendibili che ne spiegano la formazione. Una di queste lega il manifestarsi della condizione alla fragilità dei capillari del viso a causa di fattori genetici e ambientali. Diverse quindi le cause scatenanti.

La rosacea è una malattia soggetta ad aggravamenti. Il peggioramento può dipendere da diverse condizioni:

  1. stress emotivo
  2. temperature estremamente calde o fredde
  3. dieta a base di cibi particolarmente speziati e piccanti
  4. sforzi fisici intensi ed eccessivi
  5. utilizzo sfrenato di cosmetici
  6. vento
  7. tabagismo
  8. alcolismo

In passato era convinzione diffusa che il rinofima dipendesse esclusivamente dall'abuso di alcolici. In seguito ricerche e studi approfonditi sulla materia hanno dimostrato che la patologia non dipende solo dall' alcolismo, ma da un insieme di molti fattori.

Rosacea sintomi

La rosacea tende a manifestarsi attraverso una sintomatologia piuttosto diversificata che varia in base alla gravità della malattia punto i sintomi possono coinvolgere sia gli occhi che naso. Gonfiore, calore e rossore sono le caratteristiche principali dei sintomi che colpiscono i soggetti affetti da rosacea. Tra i tanti sintomi della patologia ricordiamo:

  • Rossore del viso - Solitamente localizzato al centro del viso.
  • Vampate di calore - Intensità e frequenza variano da soggetto a soggetto è da caso a caso.
  • Pustole - Le pustole possono contenere anche del pus.
  • Teleangectasia - I vasi sanguigni presenti sul naso e guance prendono a dilatarsi e diventano maggiormente evidenti.
  • Ispessimento della pelle - La cute della pelle della Fronte del mento delle guance o in altre zone del viso tende a diventare più spessa, dura e rigida.

Tra i sintomi della rosacea troviamo anche il rinofima considerato una condizione secondaria della malattia. In stadio avanzato la rosacea prende il nome di rosaceafilmatosa, caratterizzata da rinofima e ispessimento della cute del volto. A mano a mano che la malattia degenera si manifesta con maggiore intensità e i sintomi, precedentemente elencati, aumentano vistosamente. Incrementano l’arrossamento della pelle e il numero dei vasi sanguigni visibili. La pelle tende a ispessirsi mentre le ghiandole sebacee del naso si gonfiano a causa di un accumulo anomalo di tessuto sopra e attorno al ponte nasale che appare bulboso e rigonfio.

Oltre a colpire il naso la rosacea è avanzata determina un'alterazione estetica di mento, orecchie, palpebre fronte e prende il nome rispettivamente di

  1. gnatofima
  2. otofima
  3. blefarofima
  4. metofima

Naso bulboso: i fattori di rischio e i soggetti maggiormente colpiti

I soggetti maggiormente colpiti dalla patologia risultano essere quelli dalla carnagione particolarmente chiara e di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Molteplici fattori di rischio come:

  • sesso maschile
  • capelli di colore molto chiaro
  • occhi azzurri
  • occhi verdi
  • familiarità di rosacea

La malattia si concentra in particolar modo sulla punta del naso e sulle ali nasali.

Rinofima del naso: classificazione

Il rinofima è classificato a seconda del grado di severità punto esistono tre diversi gradi che partono dal più basso al più grave

  1. primo - si tratta dello stadio meno grave della patologia. In questo stadio rientrano tutti i casi che presentano un'anomala apertura dei pori della pelle in assenza di ispessimenti cutanei.
  2. secondo - severità intermedia. I pori della pelle risultano particolarmente dilatati e la cute è spessa e ruvida.
  3. terzo - rinofima grave, dove i pori risultano aperti oltremisura la pelle è ispessita in modo eccessivo e le ghiandole sebacee hanno subito ipertrofia.

Allo stesso modo in cui la rosacea non trattata correttamente può degenerare, anche il rinofima tende a peggiorare se non curato adeguatamente. In stadio avanzato la malattia può arrivare a deturpare in modo significativo ed evidente il volto di un soggetto. Una condizione che determina ripercussioni psicologiche fortemente legate a una condizione estetica inaccettabile.

La diagnosi della malattia è piuttosto facile visto la sintomatologia particolarmente marcata ed evidente. È sufficiente un esame obiettivo e l'anamnesi medica per rendersi subito conto della situazione e della severità della patologia. In alcuni casi è comunque necessaria una biopsia di una porzione di cute nasale per ottenere un quadro diagnostico preciso e fugare ogni dubbio.

Rinofima: trattamento

Cure e trattamenti variano in base allo stato di avanzamento della malattia. All’inizio, in presenza di un rinofima di primo grado, potrebbe essere sufficiente ricorrere a una cura farmacologica. Al terzo grado, invece, l’intervento chirurgico attraverso rinoplastica o chirurgia ricostruttiva, potrebbe essere l’unica soluzione possibile per trattare il problema alla radice e in modo definitivo.

Il trattamento farmacologico della malattia tende solo a rallentarne e attenuarne i sintomi. Non si tratta di una vera e propria cura volta a eliminare del tutto la condizione sintomatologica. I farmaci utilizzati sono:

  • Antibiotici - tetraciclina, eritromicina o minociclina, impiegati per diminuire e contrastare l’infiammazione e l’arrossamento.
  • Medicinea uso topico – servono a ridurre il gonfiore nasale.
  • Capsuleorali – indispensabili a diminuire le secrezioni mucose prodotte dalle ghiandole sebacee nasali.

La maggior parte dei medicinali impiegati nel trattamento farmacologico sono gli stessi utilizzati per combattere la rosacea.

Rinofima intervento chirurgico

Il rinofima è una condizione patologica fastidiosa, qualche volta dolorosa, ma soprattutto anti estetica. Lo scopo dell’intervento chirurgico, nei casi più estremi e gravi, è quello di donare di nuovo al naso un aspetto migliore, naturale e/o quasi normale. Grazie alla chirurgia è possibile:

  1. migliorare sensibilmente l’estetica del naso;
  2. eliminare le malformazioni più evidenti;
  3. eliminare le deformazioni nasali che deturpano linea, forma e dimensioni del naso;
  4. minimizzare le teleangectasie e le venulectasie;

Tra i trend della chirurgia estetica troviamo sicuramente la rinoplastica come uno degli interventi maggiormente richiesti. Non esiste però, un unico approccio chirurgico, ma diverse tecniche che possono essere utilizzate a seconda dei casi e della gravità della patologia. La scelta, sempre a discrezione del medico che deve valutare la situazione del dettaglio, va dalla chirurgia tradizionale alla laser terapia YAG. Troviamo quindi:

  • chirurgia tradizionale
  • dermoabrasione
  • elettrochirurgia
  • criochirurgia
  • laserterapia YAG

Chirurgia tradizionale

La chirurgia tradizionale prevede l’utilizzo del bisturi e consiste nella decorticazione e nell’escissione a tutto spessore del tessuto rinofimatoso. L’operazione è eseguita mediante l’impiego di bisturi freddo e successivamente prevede l’apposizione di innesto libero dermo-epidermico tipoThiersch. L’innesto è prelevato dalla regione retroauricolare, sovraclaveare o addominale. Una metodica preferita soprattutto quando la superficieipertrofica è molto ampia e la lesione è in stadio avanzato.

Dermoabrasione 

Tecnica utilizzata in medicina estetica e in dermatologia che prevede la rimozione degli strati più superficiali della pelle. Si tratta di un procedimento impiegato per correggere chirurgicamente diverse patologie che vanno dal rinofima all'acanthosis nigricans, il fino allo xeroderma pigmentoso. Per l’operazione è utilizzato un dermoabrasore costituito da una testina rotante realizzata in differenti materiali (acciaio, frese di diamante, ecc… ). La fresa serve a rimuovere la parte superficiale del derma. L’operazione è eseguita in anestesia locale, solitamente in ambito ambulatoriale oppure in day hospital.

Elettrochirurgia

L’elettrochirurgia è una tecnica chirurgica che impiega la corrente elettrica ad alta frequenza (HF) per realizzare il taglio e/o il coagulo in modo rapido e semplice. La prima incisione è comunque eseguita con bisturi tradizionale per ottenere dei lembi di pelle lisci che possano aderire perfettamente. Successivamente taglio e coagulo sono ottenuti sfruttando l’effetto Joule. In base a questo fenomeno l’energia dissipata dal conduttore percorso da corrente è assorbita dai tessuti trasformandosi in calore.

La chirurgia dermatologica, o estetica, impiega, principalmente tre differenti tipologie di energia:

  • Luminosa – relativa a vari tipi di Laser;
  • Elettromagnetica – derivante dai radiobisturi;
  • Elettrica tipica del Felc.

La tecnica elettrochirurgica denominata diatermocoagulazione consiste nell’eliminazione fisica di una lesione cutanea usando elettrobisturi. È un’operazione fastidiosa, ma non dolorosa.

Criochirurgia

La criochirurgia sfrutta le temperature estremamente basse per distruggere i tessuti anomali. In questa tecnica possono essere impiegati diversi elementi: azoto liquido (per la maggiore), anidride carbonica o argon. Si tratta di sostanze che trovandosi a temperature molto basse, riescono a congelare all’istante qualunque cosa entri in contatto con loro. Applicando la tecnica alla pelle umana, le cellule muoiono all’istante. L’operazione consiste nell’applicare sulla pelle l’agente congelante. La zona sulla quale intervenire è prima anestetizzata con un farmaco anestetizzante per evitare dolore e/o fastidio.

Laserterapia YAG

Il laser YAG è in grado di trattare qualunque stato infiammatorio in totale sicurezza e senza alcun tipo di percezione dolorosa o fastidiosa. Il laser trasmette forti scariche di energia molto in profondità negli strati della pelle senza causare alcun danno. Riduce sensibilmente fastidio e dolore causato dal rinofima e permette di tornare ad avere un aspetto naturale della struttura nasale.

Il laser emette una lunghezza d’onda all’interno dell’infrarosso (1064 nm). A differenza dei comuni laser si distingue perché riesce ad agire in profondità nei tessuti. Lo YAG è per trattare efficacemente anche i capillari di grossa dimensione (1-3 millimetri di diametro). È attualmente considerato il sistema laser che restituisce i migliori risultati per le teleangectasie, sia rosse sia blu e per la cura del rinofima. Il laser è un metodo sicuro ed efficace per intervenire sulla patologia senza danneggiare i tessuti e la cute. Il naso torna ad avere un aspetto migliore e naturale in poco tempo. Il trattamento non è doloroso, l’intervento è rapido e sicuro e i risultati sono davvero ottimi.

Rinofima: chirurgia e risultati

I vari trattamenti impiegati per curare il rinofima garantiscono, di norma, degli ottimi risultati. Il rinofima è una patologia che richiede una diagnosi e un trattamento tempestivo. I risultati tendono a essere migliori se gli interventi sono rapidi ed efficaci. In alcuni casi, purtroppo, anche se le cure sono immediate e le terapie regalano ottime prognosi, il rinofima può tornare a ripresentarsi, comparendo sotto forma di recidiva. 

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.