Fanno ricorso a filler e rinoplastica, ma guardano le rughe, il contorno occhi ed il doppio mento mentre si contano i peli bianchi.
Secondo la Aicpe il 2000 sembra aver segnato una svolta ed il numero di uomini tra i pazienti di chirurgia plastica è aumentato.
"Sono attenti all’aspetto e vogliono risultati naturali, senza dover sottoporsi a numerose sedute" dicono gli esperti per questione di tempo, sembrerebbe, oppure di paura del bisturi e delle iniezioni.
Essere "più giovani, ma senza rinunciare alla mascolinità" questa la richiesta più gettonata e raccolta dagli specialisti italiani. Un desiderio da intendersi come il mantenimento di forme geometriche non eccessivamente morbide e lineamenti non troppo delicati? Non è propriamente così, ciascuno infatti ricerca la propria identità, e proprio come avviene per le donne è il rapporto confidenziale con il medico a fare la differenza, perché è nel colloquio conoscitivo che prende forma quello che sarà il risultato dell'intervento.
Che si tratti di una rinoplastica o di un lifting del viso attraverso iniezioni di grasso corporeo sottratto ad altre zone del corpo o di acido ialuronico, l'uomo ricerca il compiacimento nello specchio. Le brame di una volta, sono oggi trasversali.
Su quale parte del proprio corpo vogliono intervenire? L'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica risponde che in particolare ci sarebbe il viso cioè la parte più esposta; il primo sguardo, l'approccio perfetto, il biglietto da visita dunque? No, sarebbe più semplicemente la cartina tornasole dei segni di invecchiamento.
Durante un congresso Aicpe svoltosi negli anni recenti, ha suscitato molto interesse una relazione dedicata al lifting nell’uomo.
Se per una donna è importante il periodo tra i 30 e i 35 anni, dove l'età si ferma al passare dei compleanni, per l’uomo il fascino si esprime al meglio tra i 45 e i 50 anni ed è qui che vorrebbero fermarsi.
Gli uomini si vedono invecchiati mentre vorrebbero mantenere un aspetto giovane come fosse una porta sempre aperta alle opportunità. L'idea di potersi rimettere costantemente in gioco sembra un viatico eccellente.
Ci sono delle caratteristiche che contraddistinguono il sesso maschile, come ad esempio la peluria corporea e la concentrazione sul viso nella barba, baffi o pizzetto che possono anche risultare utili a coprire gli inestetismi, ma sbiancano nel tempo al pari dei capelli ed allora interviene la chirurgia.
Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.